MANFREDO GIULIANI
A trent'anni dalla morte
di Manfredo Giuliani, la sua opera storiografica
continua a svolgere un ruolo culturale di grande
stimolo per la conoscenza del territorio
lunigianese. Nato a Pontremoli il 3 dicembre 1882,
dopo gli studi liceali frequenta la Facoltà
di lettere e filosofia all'Università di
Pisa, sentendo forte l'insoddisfazione per la
cultura accademica del tempo. Frutto di questo
clima è "Apua Giovane" del 1906, la rassegna
d'arte, storia e filosofia fondata con
Roccatagliata Ceccardi. Nel 1910 dà vita, in
un contesto culturale più critico e meno
scapigliato, al periodico "Lunigiana" con l'intento
di esaminare l'unità etnografica,
linguistica, economica della Lunigiana e promuovere
in campo amministrativo una provincia che comprenda
l'antico territorio del municipio romano e della
diocesi di Luni. Così la battaglia
regionalistica stimola lo studio dei dati
preistorici, storici e folcloristici per accertare
la coscienza comune della primitiva unità
etnica. Proprio l'esperienza di "Lunigiana"
determina l'indirizzo di ricerca storiografica di
Giuliani. Sia quando studia le tradizioni e gli usi
folcloristici dell'Appennino tosco-emiliano, sia
quando analizza le vie di comunicazione,
determinanti per spiegare il sorgere dei borghi e
delle città, lo studioso utilizza tutte le
fonti che l'antropologia culturale gli mette a
disposizione e che sono estranee alla vecchia
storiografia. Giuliani, che durante il ventennio
fascista è vissuto ritirato attendendo agli
studi e alle cure agricole, con la seconda guerra
mondiale viene chiamato a far parte del CLN di
Pontremoli. Alla fine del conflitto è
designato alla carica di sindaco da tutti i partiti
politici come uomo libero, non compromesso con la
passata dittatura. (Giuseppe Benelli)
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