I Ristoranti della Lunigiana



Cronaca di un secolo in Lunigiana
1901-2000


La Lunigiana dal 2001 in poi

 

19 dicembre 2002
E' l'antica cucina la materia prima della nostra terra


Francesca Bernardi è la più giovane imprenditrice della Lunigiana nel settore della ristorazione. La sua filosofia è semplice: rispetto e grande cura delle antiche tradizioni della cucina lunigianese e contemporaneamente attenzione per l'organzizzazione, la funzionalità e le politiche turistiche. Tradite dai politici

Oggi ha 24 anni e da due gestisce (non come prestanome, ma realmente) il ristorante di famiglia, che i nonni fondarono nel 1934a Tassonarla nel comune di Tresana. Francesaca Bernardi
è la più giovane imprenditrice del settore in Lunigiana. Mascherata sotto un look giovanile, di tendenza, nella gestione del ristorante si richiama alla tradizione. Ecco le sue opinioni sul turismo, sulla ristorazione e sul ruolo della politica nella gestione dei finanziamenti per lo sviluppo di questo settore.
" Rispetto le antiche tradizioni della mia famiglia e della cucina lunigianese,- dice Francesca - , in apri tempo credo questa attività va ripensata in chiave moderna per quanto riguarda l'adeguamento delle strutture, che devono essere gradevoli esteticamente, avere personalità ben organizzate, funzionali e affidabili dal punto di vista igienico.
C'è poca attenzione dei politici nei confronti di chi vuole crescere veramente e quindi fare crescere il territorio. Sui giornali leggo molti discorsi, 2 milioni di visitatori in Lunigiana (ma dove?), ma poi la politica turistica passa sopra le teste di noi operatori. La maggior parte di noi non è a conoscenza delle iniziative che ci possono portare vantaggi ed aiuti economici negli investimenti. E' vero che la maggior parte di noi sta crescendo, ma ciò avviene solo con le nostre forze. Ci sentiamo poco informati e poco considerati.
Questo lavoro, la ristorazione e l'attività alberghiera, è di grande sacrificio. Chi ha una tradizione alle spalle è avvantaggiato, ma i giovani che intendono iniziare ex novo non trovanno sostegno tra i politici, gli amministratori del territorio. Mi risulta che prima di rilasciarti una licenza per mettere in piedi una piccola struttura recettiva, devi passare attraverso la radiografia clientelare: di che partito sei, come la pensi per chi voti. Così non si può andare avanti. Eppure in Lunigiana questa è la nostra industria, il nostro futuro. Per svilupparla ci manca tutto. Ci manca la formazione che insegni per esempio a riscoprire la cucina tradizionale. Il nostro capitale, il nostro patrimonio in Lunigiana è la tradizione della cucina tipica, che deve diventare fonte di lavoro e di soddisfazione economica per molti giovani. Questa è la nostra identità, dobbiamo difendere la cultura della nostra cucina, che una delle principali materie prime della Lunigiana.

E poi dobbiamo avere il coraggio di gridare un po', di farci sentire. Ci dicono che esistono molti finanziamenti per incentivare il turismo. Ma arrivano solo ai soliti noti, a chi è in rapporto clientelare con la politica. A noi non arrivano, non li vediamo. Si parla tanto di imprenditoria giovanile, di imprenditoria femminile, ma sono solo bei discorsi, che poi non si concretizzano, almeno per coloro che sono distanti dalle stanze dei bottoni.
Credo che per i giovani come me sia arrivato il momento di farci sentire. C'è una casta che gestisce politicamente i finanziamenti regionali ed europei e non ci coinvolge, ci tiene distanti. Sono stufa, è arrivato il momento di farci sentire.”


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