19
dicembre 2002
E'
l'antica cucina la materia prima della nostra terra
Francesca
Bernardi è la più giovane imprenditrice
della Lunigiana nel settore della ristorazione. La sua
filosofia è semplice: rispetto e grande cura
delle antiche tradizioni della cucina lunigianese e
contemporaneamente attenzione per l'organzizzazione,
la funzionalità e le politiche turistiche. Tradite
dai politici
Oggi ha 24 anni e da due
gestisce (non come prestanome, ma realmente) il ristorante
di famiglia, che i nonni fondarono nel 1934a Tassonarla
nel comune di Tresana. Francesaca Bernardi
è la più giovane imprenditrice del settore
in Lunigiana. Mascherata sotto un look giovanile, di
tendenza, nella gestione del ristorante si richiama
alla tradizione. Ecco le sue opinioni sul turismo, sulla
ristorazione e sul ruolo della politica nella gestione
dei finanziamenti per lo sviluppo di questo settore.
" Rispetto le antiche tradizioni della mia famiglia
e della cucina lunigianese,- dice Francesca - , in apri
tempo credo questa attività va ripensata in chiave
moderna per quanto riguarda l'adeguamento delle strutture,
che devono essere gradevoli esteticamente, avere personalità
ben organizzate, funzionali e affidabili dal punto di
vista igienico.
C'è poca attenzione dei politici nei confronti
di chi vuole crescere veramente e quindi fare crescere
il territorio. Sui giornali leggo molti discorsi, 2
milioni di visitatori in Lunigiana (ma dove?), ma poi
la politica turistica passa sopra le teste di noi operatori.
La maggior parte di noi non è a conoscenza delle
iniziative che ci possono portare vantaggi ed aiuti
economici negli investimenti. E' vero che la maggior
parte di noi sta crescendo, ma ciò avviene solo
con le nostre forze. Ci sentiamo poco informati e poco
considerati.
Questo lavoro, la ristorazione e l'attività alberghiera,
è di grande sacrificio. Chi ha una tradizione
alle spalle è avvantaggiato, ma i giovani che
intendono iniziare ex novo non trovanno sostegno tra
i politici, gli amministratori del territorio. Mi risulta
che prima di rilasciarti una licenza per mettere in
piedi una piccola struttura recettiva, devi passare
attraverso la radiografia clientelare: di che partito
sei, come la pensi per chi voti. Così non si
può andare avanti. Eppure in Lunigiana questa
è la nostra industria, il nostro futuro. Per
svilupparla ci manca tutto. Ci manca la formazione che
insegni per esempio a riscoprire la cucina tradizionale.
Il nostro capitale, il nostro patrimonio in Lunigiana
è la tradizione della cucina tipica, che deve
diventare fonte di lavoro e di soddisfazione economica
per molti giovani. Questa è la nostra identità,
dobbiamo difendere la cultura della nostra cucina, che
una delle principali materie prime della Lunigiana.
E poi
dobbiamo avere il coraggio di gridare un po', di farci
sentire. Ci dicono che esistono molti finanziamenti
per incentivare il turismo. Ma arrivano solo ai soliti
noti, a chi è in rapporto clientelare con la
politica. A noi non arrivano, non li vediamo. Si parla
tanto di imprenditoria giovanile, di imprenditoria femminile,
ma sono solo bei discorsi, che poi non si concretizzano,
almeno per coloro che sono distanti dalle stanze dei
bottoni.
Credo che per i giovani come me sia arrivato il momento
di farci sentire. C'è una casta che gestisce
politicamente i finanziamenti regionali ed europei e
non ci coinvolge, ci tiene distanti. Sono stufa, è
arrivato il momento di farci sentire.
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