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22 luglio 2003
Agriturismo e prodotti tipici per lo sviluppo della Lunigiana

Stefania Moscatelli è la titolare dell'azienda agricola, il padre Giancarlo si occupa del mulino, che gira ancora con le pale ad acqua, esattamente come cento, duecento, forse cinquencento anni fa'. E gli stessi di quei tempi sono i sapori delle farine che produce, quelle di grano, di mais e di castagne. Da un anno il mulino è diventato anche azienda agrituristica. E' un'idea che ha funzionato. Sullo sviluppo della Lunigiana ecco le loro analisi e le loro proposte

«La strada per lo sviluppo economico della Lunigiana è quella del turismo. Questo significa soprattutto agriturismo e prodotti tipici di qualità. Questa è stata la nostra scelta e i risultati li intravediamo già dopo un anno di lavoro.
E' capitato molte volte che chi è arrivato come ospite nel nostro agriturismo abbia scoperto il mulino ad acqua e la nostra produzione di farine, riconoscendone le caratteristiche superiori rispetto ai prodotti industriali commercializzati nella grande distribuzione. Questi nostri ospiti sono diventati così una sorta di ambasciatori dei prodotti della Lunigiana nelle grandi città in cui affluiscono per la maggior parte merci di qualità di gran lunga inferiori.
In Lunigiana abbiamo l'oro, ma non riusciamo a comunicarlo nei mercati che contano. Di è la colpa? Un po' del nostro carattere e della nostra cultura, tendelziamente schiva. Anche chi ci rappresenta fa poco per stimolare un cambiamento. La strada per lo sviluppo della Lunigiana non è l'industrializzazione, rovinerrebbe l'ambiente che è il nostro patrimonio. La strada si chiama sviluppo turistico e prodotti tipici di qualità.
Ma per chi chi ha voglia di fare i problemi sono tanti. Per i nuovi operatori gli ostacoli consistono nella eccessiva burocratizzazione delle amministrazioni locali, che si pongono spesso nei confronti degli operatori agrituristici autentici come controparte invece di assumere il ruolo di partners dello sviluppo.
I burocrati e i politici devono rivedere il proprio ruolo: gli operatori vanno aiutati a crescere e ad avere fiducia in se stessi. Gli operatori agricoli autentici vanno aiutati, mentre dovrebbe essere affrontato con molto rigore il fatto che molti utilizzano i finanziamenti agricoli e agrituristici per scopi ed usi al limite della legalità.
Vanno scovati e aiutati i giovani che in questa nostra terra hanno voglia di rimanerci e di lavorarci seriamente. Questi giovani vanno seguiti con mano, facendo capir loro che le amministrazioni pubbliche possono essere molto utili per la loro crescita.»





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