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I castelli abbandonati
I castelli della Quella che fu la
terra del feudo del Malspina di Filattiera presenta una vera
e propria tipologia dei castelli, che data a partire dalla
fine dell'età romana.
Quando un'insediamento arrocato
permane sempre nello stesso sito, come normalmente succede,
è ovvio che ogni rinnovamento legato al prestigio, al
modo di abitare e, soprattutto, all'arte militare, distrugga
in gran parte le fasi precedenti. Nel caso di Filattiera,
invece, i siti dei castelli sono stati più volte
cambiati nell'arco di circa mille anni, con il risultato che
é ancora possibile vedere e studiare i resti di
quelli più antichi. Dal momento però che essi
sono abbandonati da molti secoli, e spesso distrutti per
evitarne l'uso da parte di chichessia, sono ridotti allo
stato di ruderi o di semplici avvallamenti corrispondenti ai
vecchi fossati.
Si possono distinguere due allineamenti
strategici nel territorio di Filattiera: uno, è, in
corrispondenza del borgo principale, dove le basse colline
si avvicinano al corso del Magra, tra la valle del Bagnone
quella del Caprio ; il secondo invece è nella valle
stessa del Caprio. Entrambi gli allineamenti controllavano
le strade che da Filattiera si staccavano dalla
viabilità di fondovalle, per raggiungere il passo del
Cirone e la valle del Parma.
I castelli vicino al borgo
Del primo gruppo è
ancora visibile una concentrazione di tre castelli che si
sono succeduti nel tempo, e che sono ad una distanza di
poche centinaia di metri l'uno dall'altro: il Castelvecchio,
il castel di San Giorgio e il castello del borgo di
Filattiera.
I castelli della valle del caprio
Anche i castelli della valle del Caprio
presentano una sequenza cronologica, ma hanno una tipologia
strutturale funzionale differente da quelli del gruppo
centrale di Filattiera.
Nella parte alta della valle, a 800
metri di altitudine, a controllo della strada che da
Filattiera andava nella valle del Parma, esistono i ruderi
di Monte Castello. L'insediamento è databile con
un'approssimazione che va dalla metà del VI secolo
alla metà del VII.
Nella parte bassa della valle del
Caprio, sono presenti nelle frazioni di Caprio e di
Ponticello, diverse case- torri, che sono caratteristiche
delle abitazioni fortificate, tipicamente usate nei siti
pianeggianti. Si tratta di robusti edifici quadrati con una
base di metri 7x7 circa, costituiti da: un piano terreno
privo di porte e finestre, accessibile solo dall'interno, e
munito solo di feritoie; un primo piano con la porta
principale, alla quale si accedeva originariamente con una
scala di legno mobile; due piani superiori con piccole
finestre e scale interne.
Questo tipo non arrocato di
abitazione fortificata era in genere usato nel medioevo da
famiglie con precise funzioni delegate dal potere
amministrativo, comunale o signorile, per il controllo degli
abitanti e, soprattutto delle strade.
Le case torri
Le case- torri della
valle del Caprio in parte restaurate, e comunque ancora
usate, sono tutte archeologicamente databili al secolo XIV,
o agli inizi del XV.
Il crinale della sponda destra del
Caprio è stato per lungo tempo il confine tra il
feudo di Filattiera ed il Comune di Pontremoli.
Di alcune
fortificazioni costruite su di esso, restano soltanto deboli
tracce nella morfologia. Sulla sommità di Rocca
Sigillina esiste il basamento poligonale di una piccola
fortezza cinquecentesca che dominava il borgo e la strada
che da esso usciva in direzione del passo del
Cirone. |
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