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La Piazza Medicea |
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La "platea sub ulmo" di Fivizzano, dove in antico venivano rogati gli atti pubblici, fu da sempre luogo di mercato e, via via nel tempo, punto di incontro, salotto di raffinata cultura, ambiente di parate militari per le guarnigioni locali.
Ancor oggi, nella sua aristocratica eleganza, è teatro di celebrate manifestazioni pubbliche, cuore della città. Si chiamò, nei diversi periodi, piazza Maggiore, piazza Grande, piazza Vittorio Emanuele e poi, definitivamente ma solo ufficiosamente, piazza Medicea. Dalle abitazioni da cui era originariamente circoscritta non restano tracce visibili, innanzitutto per il primo disastroso terremoto nella storia di Fivizzano, quello del febbraio 1481.
E' da sottolineare che a quel tempo Fivizzano era già sede di un Capitanato della Repubblica Fiorentina; nel 1777 Pietro Leopoldo la eleverà sede di vicariato. Si cominciò a lastricarla nel 1677 con denaro retratto dalle appuntature dei soldati, concesso da S.A. Ser.ma il Granduca Cosimo III.
Le costruzioni, che presero a coronarla dopo la generale ristrutturazione edilizia del Sei-Settecento, furono radicalmente minate dal tremendo sisma del settembre 1920. Delle stesse costruzioni solo il palazzo Cojari, nel lato sud della piazza, ha mantenuto il suo originale aspetto, le restanti fu necessario abbassarle di un piano. Al centro è posta la bella ed imponente fontana Medicea (che di fatto ha dato il nome ultimo alla piazza), di marmo misto a pietra serena, di stile cinquecentesco, protetta alla sua base da una fine cancellata di ferro battuto.
La sua costruzione si ritiene che ebbe inizio nella prima metà del secolo XVII e fu sicuramente compiuta nel 1683, XIII anno di governo di Cosimo III che era succeduto al padre Ferdinando II nel 1670.
La realizzazione di quest'opera, avvenuta congiuntamente alla costruzione del locale acquedotto pubblico, fu giustamente attribuita alla saggia azione di Alfonfo Maria Bracciolini, governatore generale delle armi e della giustizia nella provincia di Lunigiana, come attesta la celebrativa epigrafe latina, posta nel lato nord-est della fontana stessa.
Sulla piazza Medicea si affaccia la Prepositurale, sorta su di un oratorio trecentesco il cui ingresso era originirariamente posto sulla via Giulia. Fu con la trasformazione e l'ampliamento dell'edificio che si invertì il punto d'ingresso dei fedeli: bella chiesa a tre navate, essa conserva tra le sue preziosità, due dipinti attribuiti alla scuola di Andrea del Sarto e un fine coro intagliato. Il suo alto campanile è coronato da un agile ringhiera di ferro. Inoltre vi si affacciano il palazzo del grande prelato Agostino Molari, la casa Borni, il palazzo della Cancelleria Amministrativa di granducale memoria e il palazzo Gargiolli, sede della cinquecentesca Accademia degli Imperfetti.
Un detto popolare e quindi dialettale, ancor oggi in uso, ci dice che se si vuol sapere quant'è esteso Fivizzano basta vedere quant'è grande la sua piazza.
Sulla piazza Medicea sopratutto è visibile il senso di toscanità di questa terra insigne, memorie della sudditanza, per circa quattro secoli, a Firenze repubblicana e granducale: il periodo più fulgido, per Fivizzano ed il suo territorio, per elevatezza di costumi e profondità di cultura. |
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