|
|
|
|
|
la guida di fivizzano |
|
Fivizzano |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Palazzo Fantoni |
|
|
|
|
|
Il Palazzo dei Fantoni della Corona a Fivizzano fu edificato dal dottor Terenzio Fantoni tra il 1664 e il 1677 su disegno dell'architetto Carlo Bergamini, autore del Palazzo Ducale di Massa. Il Palazzo sorge su un'area compresa tra l'attuale via Labindo e via Sopra Mura in prossimità della Porta di Sopra. La facciata a nord prospetta n ampio giardino delimitato su tre lati da un muro decorato con motivi curvilinei, nicchie, conchiglie ed un ninfeo. L'accesso principale al Palazzo è posto in via Labindo. Un androne immette in un atrio dal quale un corridio consente l'accesso al giardino. Questo piano terra è occupato da numerosi ambienti fra i quali la "Stanza di Labindo" affrescata con motivi neoclassici a ricordo del Poeta, la "Stanza della Giustizia" con un affresco nel soffitto a volta, la "Sala Rossa" dal colore dell'antica tapezzeria in seta che ornava le pareti. Uno scalone ad un unica rampa conduce al Piano Nobile, occupato da un vastissimo salone e da altre sale comunicanti. Il Salone d'onore, affrescato con motivi neoclassici in onre di Giovanni Fantoni e con due grandi paesaggi ispirati all'Arcadia, nelle pareti nord e sud. Il prospetto principale verso via Labindo, è reso monumentale dall'immenso portale sovrastato da un balcone, e dai finestrali del primo piano, del piano nobile e del mezzanino in pietra serena che presentano un motivo a ghiera. L'abbondante uso della pietra serena per decorare ed arricchire sia le facciate che gli interni è motivo caratterizzante l'architettura del Palazzo a cui conferisce un'impronta di severa armonia. Lo stemma marmoreo della famiglia Fantoni è collocato sul cantonale, a grosse bugne di pietra. Dal porticato, che caratterizza il prospetto verso il giardinetto, si accede alla piccola Cappella dedicata a San gaetano ornata di stucchi ed affrescata. Gli ambienti in origine non tappezzati di seta presentano affreschi ancra parzialmente visibili sotto gli strati di calce. Dimora insigne, certamente la più illustre fra le tante signorili di Lunigiana, il palazzo ha ospitato Francesco IV Duca di Modena Vittorio Emanuele I re di Sardegna. Leopoldo II Granduca di Toscana che nel salone del alazzo elevò Fivizzano al rango di "Città Nobile". Giosuè Carducci soggiornò a lungo nel palazzo, per studiare e ilustrare la figura di Giovanni Fantoni in Arcadia Labindo. I Fantoni, patrizi fiorentini si erano stabiliti in Lunigiana già dal 1534 impartendosi con le famiglie più illustri per censo e per cultura. La figura del dottor Terenzio Fantoni (1613-1687) è centrale nella Fivizzano del '600 e non solo per le importanti cariche assunte nello Stato Toscano, ma anche per l'attaccamento alla "terra" dimostrato con la costruzione del "suo" palazzo. Si adopera inoltre per realizzare la splendida "Fontana Medicea" che abbellisce la piazza Maggiore. Lodovico Fantoni dottore in Giurisprudenza, ricoprì importanti cariche di Stato ed i servigi resi al Duca Ferdinando Carlo Gonzaga gli procurarono la dignità comitale. Luigi Fantoni fu insigne latinista e autore di più lavori letterari e di numerosi progetti di agricoltura. A lui è stato dedicato l'Istituto Agrario di Soliera. Giovanni, molto noto anche con il nome arcaico di Labindo, poeta e uomo civile è il personaggio più illustre della famiglia Fantoni e in suo onore il nipote Agostino che ne aveva curato l'opera omnia, volle fosse decorato il salone d'onore del Plazzo e la stanza dove era nato. Agostino Fantoni fu Maire di Fivizzano e Commissario Regio a Pistoia, Portofferraio e a Pontremoli. Inventò una macchina per scrivere "che fu la prima a stampare come una moderna macchina da scrivere". Paolo Gerolamo Fantoni, di Agostino dottore in Legge, fu eletto Gonfaloniere di Fivizzano e deputato al Primo Parlamento d'Italia. Isabella Fantoni, sorella di Paolo, ammirata da Giuseppe Giusti, fu alla corte della Duchessa di Parma e tenne i maggiori uffici di Palazzo.
(Eugenio Bononi) |
|
|
|
|
|