I Menhir o statue stele
Le
donne di pietra di Formentini
Romolo Formentini,
per molti anni direttore del Museo Civico della Spezia,
è l'autore del volume "Figure e segni sulla
pietra" nel quale lo studioso ha passato in rassegna
i graffiti preistorici di tutto il mondo mettendo in evidenza
la funzione funeraria delle caverne più profonde.
Nel suo ultimo libro "Le donne di pietra" ha elaborato
una nuova tesi sul significato delle statue stele.
Ce le ha sintetizzate
lui stesso: "In principio era la donna, e la donna
era loggetto del desiderio, e loggetto del desiderio
era una statua stele. Le statue stele della Lunigiana erano
in origine tutte femminili, furono anzi scolpite per "consolare",
per sedurre il morto in modo che non tornasse nel mondo
dei vivi. Attraverso un esame delle stele europee, da Lepenski
Vir sul Danubio al fiume Magra, ho cercato di individuare
i motivi fondamentali di questo grande fenomeno. Ed in esse
appare evidente come il segno della vulva e i solchi paralleli
(forma simbolica del sesso femminile che nelle nostre statue
stele si è trasformato nel famoso collare) costituiscono
una presenza costante. Tutta larte preistorica è
dedicata a due temi fondamentali, la caccia e la sessualità,
ma sempre in funzione del culto dei morti. Il significato
delle stele lunigianesi va rapportato alla loro funzione
funeraria, ampiamente accettata.
Tutte
le stele della Val di Magra, almeno sino alletà
del Ferro inoltrata, sono rappresentazioni di immagini femminili.
Lo sono anche quelle
che, in epoca successiva, vengono trasformate in guerrieri,
con lincisione di un pugnale al posto della vagina.
Immagini, simboli femminili che, nelle intenzioni dei nostri
progenitori, avrebbero dovuto esercitare una seduzione verso
il defunto, di cui si temeva con sacro terrore il ritorno
nel mondo dei vivi finché le membra non fossero dissolte." |