Nicodemo
Trincadini
diplomatico (1411 - 1481)
Il Gerini nelle sue "Memorie Storiche di Lunigiana" lo definisce
"distinto personaggio e scrittore", in realtà Nicodemo
Trincadini fu principalmente un abile diplomatico e un sagace
uomo politico, nello stesso tempo gli storici gli concedono
la patente di poeta latino e giureconsulto.
Nacque a Pontremoli
nel 1411, scarse notizie si hanno intorno ai suoi anni giovanili.
Fu amico di Filelfo, del Belmesseri, poeta pontremolese,
e dell'Ivani, umanista sarzanese, ma soprattutto sono interessanti
i suoi rapporti col conte Francesco Sforza del quale fu
uno dei massimi sostenitori.
Con lui infatti iniziò
una carriera diplomatica che lo pose a contatto con le grandi
vicende della politica italiana ed internazionale del suo
tempo.
In qualità di cancelliere di Francesco Sforza
svolse incarichi diplomatici di grande importanza presso
Papi, imperatori, re e principi, i quali gli concessero
privilegi ed onori. Conobbe Alfonso d'Aragona e Papa Eugenio
IV, Papa Nicolò V (1450) lo nominò suo scudiero
d'onore, Federico III (1457) lo creò Conte Palatino,
Papa Pio II (1460), Conte del Sacro Palazzo Lateranense.
Tutte onorificenze che oggi possono far sorridere, ma che
a quel tempo erano segno di grande autorità.
Varie
città: Todi, Lucca, Firenze, Parma, Siena, Milano,
gli accordarono la cittadinanza onorifica.
Anche Pontremoli
volle riconoscere il suo valore e il 14 gennaio 1456, in
solenne adunanza, i Dieci e il Consiglio Generale del Comune
deliberarono di esentarlo, in perpetuo, per tutti i suoi
beni, da ogni tassa o balzello.
Si dice tuttavia che la
generosità dei pontremolesi fosse suggerita da fini
politici per acquistare soprattutto i favori dell'eminenza
grigia del conte Francesco Sforza, signore di Pontremoli.
E sicuramente Nicodemo dovette influire non poco nelle numerose
concessioni fatte dallo Sforza a Pontremoli. Qui tuttavia
Trincadini era solito fermarsi poco, al contrario della
sua famiglia. Da Allegrezza Monaldi, sposata a Todi, ebbe
sei figli, altri due nacquero illegittimi.
La casa di Nicodemo
esiste ancora oggi a Pontremoli in via Ricci Armani e si
fa notare per la sua imponente struttura e per la sua altezza.
Il Campi racconta che dal famoso incendio del 1495 scamparono
solo tre case, tra cui quella del Trincadini.
La sua carriera
diplomatica si chiuse con un a missione per conto di Galeazzo
Maria Sforza a Roma per seguire le vicende del conclave
per l'elezione del successore di Paolo II, che vide l'ascesa
al soglio pontificio di Sisto IV.
Morì a Milano di
febbre quartana nel 1481. Lasciò due interessanti
memoriali di cui uno conosciuto come "Zibaldone" che contiene
ricordi e appunti personali. |