Castiglione
del Terziere
Collesino
Corvarola
Oratorio
di San Rocco
Corlaga
Gabbiana
Iera
Lusana
Mochignano
Orturano
Pieve
Pastina
Treschietto
Vico
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I dintorni
La Pieve
Non si tratta di una parrocchia di poco conto , perchè pur decimata dall'emigrazione (come a tutti è noto, quando si parla di "Barsan" è d'obbligo il riferimento alle borgate di Pieve-Groppo-Darbia, perchè è dalle stesse che a fine '800 partirono i primi venditori ambulanti di maglieria) ancor oggi è da ritenere una delle più importanti del bagnonese. Non parliamo poi di un tempo, perchè gia verso il Mille figurava tra le più importanti pievi lunigianesi , unitamente a quelle di Urceola (Pieve di Saliceto), di Vico (Castevoli), di Venelia (Monti di Licciana), avendo giurisdizione su vasto territorio che arrivava fino alla parrocchia di Taponecco-Apella nell'alta valle del Taverone. Il titolare pro-tempore di sì vasto "piviere" aveva titolo di arciprete, che poi è rimasto fino ai nostri giorni, da sempre ben superiore per importanza rispetto alla stessa parrocchia di Bagnone, perchè quest'ultima dipendeva dalla Pieve. Il più antico documento che ci parla di questa pievania risale al 11.11.1148 quando il Papa Eugenio III nel rilasciare a Gotifredo Vescovo di Luni, diversi privilegi, elenca diverse chiese tra le quali la "Plebes de Bagnono" ossia la Pieve di Bagnone, stabilendo che <<...ut nulli omnimo hominem liceat prefactam ecclesiam temere perturbare aut eius possessiones auferre vel ablatas retinere...>>. Altro importante documento risale al 1276 quando in occasione della raccolta di offerte per la Crociata contro i Turchi, il Papa nominò dei "collettori" ossia degli incaricati per la raccolta. Questo documento è importante, perchè per tutta la Lunigiana venne incaricato Jacopino, arciprete della Pieve di Bagnone, mentre per la zona di Massa-Carrara Sarzana l'incarico venne dato a Benvenuto, priore di Sant Andrea di Carrara. Sempre la Pieve di Bagnone è ricordata in occasione delle decime degli anni 1297-1298-1303 dal Papa Bonifacio VIII e a tale proposito si parla che dalla stessa furono raccolti "soldi viginti pisanorum" con riferimento alle parrocchie che ricadevano sotto la giurisdizione: Virgoletta, Collesino, Iera, Mochignano, Taponecco Apella. Quando il 24 maggio 1470 si tenne a Sarzana presso la cattedrale il sinodo diocesano, venne approvata, tra l'altro, l'imposizione di un sussidio caritativo, ossia di un contributo, a favore dell'episcopato in rapporto all'estimo ed al valore di ciascuno di essi. In tale circostanza la Pieve di Bagnone figurava avere sotto la propria giurisdizione, oltre alle località sopra citate, anche quelle di Compione, Pastina, Corvarola, Castiglione, Fornoli, Bagnone e Villafranca (San Giovanni), per un totale di 12 estimi o benefici ecclesiastici. Tutti questi dati sono stati riportati per sottolineare la grande importanza che questa parrocchia ha sempre rivestito nel tempo, sia perchè sede di antichissima pievania, sia per il numero degli abitanti: basti pensare, ad esempio, che in occasione del censimento della Comunità di Bagnone, avvenuto nell'anno 1845, in relazione ai dati che i singoli parroci furono tenuti a trasmettere alle competenti autorità civili, da parte di don Giuseppe Santini, arciprete della Pieve, venne comunicato quanto segue: popolazione 560 persone; famiglie 84; sacerdoti 4; chierici 3. Come si vede, oltre all'arciprete vi erano in paese altri sacerdoti non in cura d'anime, appartenenti a facoltose famiglie, orgogliose di poter avere "al prét an cà", così come allora si poteva riscontrare anche negli altri paesi del bagnonese: ad esempio in quella occasione a Collesino figuravano be cinque sacerdoti.
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