Pontremoli
Da
Santa Cristina
al labirinto della Chiesa di San Pietro
Più oltre la chiesa di Santa Cristina, antica, a
tre navi, ma restaurata nello scorso secolo. Nell'interno:
"La Trasfigurazione" di Alberto Gherardini, a destra dell'altar
maggiore la "Vergine e le anime purganti" di O. Ferrari
da Voltri (1606-1657), un crocifisso in cartapesta opera
pregevole del secolo XVI.
Nei palazzi già dei conti
Bonaventuri affreschi del Contestabili.
Nella piazza Aurelio
Saffi: il palazzo dei Marchesi Dosi, già Negri, di
bella architettura barocca, scale di marmo e sculture del
carrarese Giovanni Lazzoni (secolo XVI), con dipinti di
N. Contestabili (1759-1824) e del Gherardini; più
oltre il palazzo Damiani, con dipinti di N. Contestabili.
Continuando, in faccia alla casa già abitata dal
grande navigatore Alessandro Malaspina, marchese di Mulazzo;
i resti del Conservatorio di San Giacomo d'Altopascio, già
chiesa e convento dei Cavalieri dello stesso titolo. Il
fabbricato del Monastero, poi Conservatorio, oggi scuola
per ragionieri e geometri, appoggiato alle antiche mura,
ha la facciata di linee grandiose e severe, ritenuta opera
dell'architetto fiorentino Nicolò Maria Paoletti
(1727-1813).
L'attigua chiesa, con slanciata facciata barocca,
contiene una bella tela della "Ascensione" di Giuseppe Bottani
e un quadro di "San Domenico" ritenuto della scuola del
senese Vanni (secolo XVI).
Alla estremità della via
sorgeva l'antica chiesa di San Pietro, prioria del Monastero
poi Vescovado di Brugnato, distrutta dai bombardamenti dell'ultima
guerra: tra gli avanzi un bassorilievo in pietra, raffigurante
un labirinto, di notevole interesse archeologico (visibile
sopra l'acqua santiera). Qui sorgeva la porta inferiore
del borgo, che era appunto detta Porta de Monasterio.